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Che cos’è una talea?
Per talea s’intende la parte di una pianta che è stata volontariamente recisa e posta nel terreno o nell’acqua per sfruttare le capacità rigenerative proprie dei vegetali, creando un nuovo esemplare di quella stessa pianta. È un metodo riproduttivo che si avvale della proprietà delle cellule vegetali di ricreare completamente i propri tessuti a partire da un semplice frammento, il quale può essere colto dalle foglie, dal fusto o dalle radici, anche se dipende molto dal tipo di pianta.
La talea radicale, solitamente, si può impiegare solo nell’ambito delle piante da frutto e poche altre specie, mentre sono molto più comuni le talee derivate da foglie. Grazie alla convenienza di questa tecnica, le talee si impiegano soprattutto nell’ambito della frutticultura, dato che è molto semplice ottenere un nuovo esemplare da una piccolissima parte di uno che già si possiede.
Le talee richiedono accorgimenti particolari per quel che concerne il substrato, il terreno e i sali minerali, oltre che la quantità d’acqua, ma se si sa come trattarle, si ottiene il risultato sperato con facilità.
Per quanto concerne la marijuana, l’uso di talee garantisce che le piante ottenute siano tutte esemplari femmina, se la cannabis da cui si è estratta la talea era una femmina; pertanto, rende molto più semplice ai coltivatori il compito di monitoraggio dei cloni. D’altro canto, la cura delle talee richiede più attenzione dei semi di canapa e di specifici tempi e temperature; al costo di esemplari di piante uguali, quindi, vi è una manutenzione nella coltura maggiore.
Talea di marijuana: cosa dice la legge
In merito a questo aspetto, la legge è relativamente chiara: la produzione e la compravendita di piante, talee di cannabis e, in generale, qualsiasi parte utilizzata per uso ornamentale e florovivaistico sono consentite. Per di più, la legge 242/2016 ha favorito la nascita di un nuovo mercato della cannabis, la cui diffusione ha portato all’aumento di richiesta sia di piante che di talee di canapa. E si parla, ovviamente, sempre di marijuana il cui contenuto di THC è ridotto allo 0,5%, poiché solo in questo caso è lecita la produzione e la compravendita per tutti i precisi scopi dettati dalla suddetta normativa.
Requisiti per la realizzazione di talee dalla cannabis
Per quanto riguarda il vero processo di realizzazione e coltura delle talee, prima di tutto vanno specificati tutti i requisiti ambientali e manuali:
- Spazi accuratamente puliti e disinfettati, una superficie adeguata da lavoro, igienizzata e su cui disporre gli utensili in maniera organizzata, aiuteranno a diminuire quanto più possibile il rischio di contaminazione delle talee e dei cloni che si andranno a generare, da parte di qualsiasi parassita o insetto.
- Ormoni specifici per talee e stimolanti radicali. Ne esistono diversi, solitamente si vendono in soluzione gel o in polvere, e il loro scopo è quello di facilitare e velocizzare la nascita delle radici dalla talea in un tempo relativamente ridotto, diminuendo al contempo lo stress causato dall’assenza dei nutrienti. Tra gli stimolanti per la crescita delle radici, vi sono gli elaborati vegetali a base di auxine.
- Tenere sempre a portata di mano carta assorbente e dell’alcol in modo da poter disinfettare gli attrezzi in qualsiasi momento.
- Uno strumento per tagliare, che sia una lama o uno scalpello opportunamente disinfettato. Quanto più preciso è lo strumento, tanto meglio, poiché sarà possibile attuare un taglio netto e pulito del frammento e, se si opta per l’usa e getta, si riduce ancor di più il rischio di contaminazioni degli esemplari.
- Un contenitore di medie dimensioni in cui tenere temporaneamente le talee tagliate e cosparse di ormoni coperti da un sottile strato di substrato iniziale provvisorio (se ne possono usare vari: torba, terra, acqua, ecc.).
- Una soluzione nutritiva a base di vitamina B per ridurre al minimo lo stress delle talee.
- Una mini-serra di buona fattura, resistente e dotata di aperture di ventilazione.
- Un substrato provvisorio a scelta tra: dischetti di torba disidratata, detti anche jiffy, cubi di lana di roccia o terriccio non fertilizzato.
- Un attrezzo per poter inumidire il substrato e le talee, come un nebulizzatore.
Per quel che concerne l’aspetto idrico, è consigliabile impiegare acqua filtrata, priva di cloro e con pochi minerali. Per concludere, è preferibile l’uso di lampade fluorescenti, come le CFL o MH, al contrario di quelle HPS, poiché sono migliori per la salute dei cloni, donano più effetti positivi e riducono di molto lo stress.
Come fare una talea di cannabis
In generale, far crescere dei cloni dalle talee non è un processo troppo complicato, ma è importante rispettare le temperature, l’umidità e i tempi consigliati. Una volta puliti e disinfettati area da lavoro e attrezzi, e una volta scelta con cura la pianta da clonare, i successivi passaggi da seguire sono:
- Recidere accuratamente i rami con lo scalpello (o qualsiasi sia lo strumento da taglio scelto) opportunamente disinfettato, partendo dalle estremità più vecchie, poiché queste mettono molto più facilmente le radici. I tagli dovrebbero essere fatti a 45° all’altezza del terzo nodo.
- Assicurarsi che i futuri cloni abbiano uno stelo lungo almeno 10-15 centimetri, con uno spessore che si aggiri tra i 3 e i 6 mm.
- Le talee vanno conservate in un contenitore di medie dimensioni pieno per 1/4 di acqua.
- Per velocizzare la guarigione dei tagli attuati sulla pianta madre, si può impiegare l’uso di una pomata fitocicatrizzante, anche per evitare la contaminazione dei fori.
- Il prossimo passaggio varia a seconda del substrato scelto: se si utilizzano i jiffy, porre i dischetti di torba pressata in un contenitore ampio, dalla capienza approssimativa di 10 litri, da lasciar riposare circa 20-30 minuti in acqua tiepida e soluzione di vitamina B. I jiffy gonfi d’acqua aumentano di molto le loro dimensioni, per questo sarà facile capire quando sono pronti. Se si utilizza la lana roccia, invece, per circa un’ora bisogna tenere a bagno i cubetti sempre in un misto di acqua e soluzione di vitamina B, premurandosi di mantenere il pH a 5.5.
- Realizzare nel substrato un foro di entrata che abbia un diametro leggermente più ampio di quello dello stelo.
- Immergere 2-3 cm della base dei rami recisi nella soluzione contenente gli ormoni per talee, per non più di 5 secondi.
- In ultimo, alloggiare le talee nel substrato per circa 4 cm circa di lunghezza, per poi porle nella mini-serra, ricordandosi di chiudere gli sbocchi di ventilazione laterali durante le prime 48 ore, al fine di garantire un’umidità che si aggiri tra il 90% e il 95%.
Il monitoraggio dell’umidità è un aspetto fondamentale: durante la settimana successiva, infatti, bisogna assicurarsi che resti stabile tra l’80% e l’85%, senza variazioni importanti, e che non vada in alcun modo sotto il 70%.
Le talee in crescita hanno bisogno di calore, la temperatura ideale è compresa tra i 24 e i 28 ºC; è consigliato impiegare strumenti che riscaldino se ci si trova in luoghi freddi.
Per prevenire la formazione di muffa all’interno del substrato, premurarsi di aprire la mini-serra una volta al giorno per favorire il ricambio d’aria, quindi idratarli di frequente con acqua minerale o filtrata.
Può capitare, talvolta, che le talee appassiscano all’inizio, ma che si riprendano autonomamente dopo qualche giorno.
Tempi di radicazione e messa a dimora della talea
Se si sono eseguiti tutti i passaggi correttamente, le talee dovrebbero mettere le radici in circa due settimane, giorno più giorno meno.
Nei primi cinque giorni è preferibile limitare la ventilazione della serra, attuandola manualmente al fine di assicurare un’elevata umidità costante, senza variazioni improvvise.
È opportuno evitare un’illuminazione eccessiva: per una mini-serra di circa mezzo metro, bastano dei tubi fluorescenti o una lampadina da massimo 20 watt; solo dopo che le radici sono sbucate è consigliato aumentare l’illuminazione. La temperatura perfetta si aggira intorno ai 26°; nel caso di colture invernali, utilizzare dei tappetini riscaldati e dei termostati per poter tenere la serra al caldo.
Se la gestione di temperatura, ventilazione e umidità è stata eseguita correttamente, dopo due settimane le talee dovrebbero aver messo finalmente le radici, di modo da poter essere trapiantate.
È possibile acquistare o vendere talee di cannabis?
La risposta più veloce è sì, è possibile solo per uso ornamentale e florovivaistico. Tuttavia, per mezzi leciti è possibile acquistare solo ed unicamente talee di cannabis legale, e ciò significa canapa il cui concentrato di THC è ridotto intorno allo 0,5% di concentrazione. Solitamente, piante e talee di cannabis legale sono vendute fornite di targhetta di certificazione UE che, unito alla regolare fattura generata all’acquisto, ne assicura la legittimità.
Per il resto, esistono moltissimi venditori al dettaglio e vivai che offrono diverse qualità di talee di erba legale per la coltivazione, il cui valore di THC resta stabile sotto lo 0,5%, mentre i livelli del CBD differiscono a seconda della varietà di talea di cannabis. Basta solo scegliere la variante che si preferisce.
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* Ti ricordiamo che le informazioni riportate in questo articolo hanno un fine illustrativo, sono tratte da fonti esterne e non costituiscono in alcun modo un consiglio medico. Quindi prima di utilizzare prodotti a base di THC o CBD ti consigliamo di rivolgerti a un professionista.
Ti invitiamo a non consumare prodotti alla cannabis fuori dalla legalità: può essere molto pericoloso per la tua salute, provocare effetti collaterali non prevedibili e portarti seri problemi con la legge.