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Ogni sport ha le sue regole e il rispetto di queste non ha soltanto una diretta conseguenza nell’esito di una competizione: può fare anche la differenza tra la possibilità di partecipare a una competizione professionale e il divieto di prendervi parte. Tra le norme più importanti da rispettare, valide per qualsiasi categoria sportiva, spiccano certamente quelle legate al divieto di assunzione di sostanze dopanti, decretato proprio dall’Agenzia Mondiale Anti-Doping: tra queste sostanze, nel 2004, è stata inserita anche la cannabis, ma su questo punto va fatta assolutamente chiarezza, visti gli sviluppi degli ultimi anni.
Che cos’è la cannabis light
In una prima fase, nel 2004, la cannabis – intesa in maniera generica, senza quella distinzione più recente che invece caratterizza adesso il mondo della canapa per produttori e consumatori – era stata considerata alla stregua di una sostanza dopante e il suo utilizzo da parte degli sportivi era stato espressamente vietato. Quello che allora non era chiaro è che quando si parla di infiorescenze di canapa si fa riferimento a una grande varietà di prodotti, che si distinguono tra loro sia per gli effetti generati durante il consumo sia per la loro specifica composizione chimica.
A livello di chimica, la cannabis è caratterizzata da differenti livelli di THC e CBD. Il primo elemento è il tetraidrocannabinolo, una sostanza psicoattiva e psicotropa che, se presente in concentrazioni elevate, dà alla marijuana le sue proprietà stupefacenti: su questo elemento ha agito il legislatore italiano per distinguere tra la cannabis light (leggera, cioè povera di THC, dunque legale) e la cannabis a più alta concentrazione di tetraidrocannabinolo, dunque illegale.
Il CBD invece è il cannabidiolo, ossia una molecola che, al contrario del THC, conferirebbe alla cannabis light delle proprietà benefiche, che si rivelerebbero preziose anche in caso di applicazione in ambito sportivo. La prima conseguenza a livello di legislazione generale è che la cannabis definita legale ha concentrazioni di CBD decisamente superiori rispetto a quelle di THC (quest’ultimo non può essere presente in concentrazioni superiori allo 0,2%, con un range di tolleranza fino allo 0,5%).
Nel dettaglio della regolamentazione delle competizioni sportive, le maggiori conoscenze accumulate sul funzionamento del CBD e del THC hanno portato, nel 2018, alla rimozione della cannabis ad alto contenuto di cannabidiolo dalla lista delle sostanze dopanti da parte del WADA (World Anti Doping Agency). È quindi permesso un utilizzo della cannabis a scopo terapeutico, ma resta ferma l’esclusione di utilizzi che potrebbero portare alla dipendenza dello sportivo dall’uso di marijuana. Qui i dettagli più tecnici.
Effetti della cannabis light e applicazioni in ambito sportivo
Alcuni studi più recenti sembrano avvalorare le teorie secondo cui la cannabis avrebbe delle chiare applicazioni positive in ambito sportivo: l’utilizzo di cannabis light avrebbe proprietà analgesiche e antinfiammatorie interessanti, tali da potere ridurre gli effetti negativi di sessioni di allenamento troppo dure, prolungate o intense. In questo senso, l’uso di cannabis leggera permetterebbe un più veloce recupero in caso di infiammazione o di infortunio, garantendo dunque un miglioramento delle condizioni fisiche generali dell’atleta che assume il CBD.
Si discutono, inoltre, anche le proprietà benefiche che il CBD potrebbe esercitare sul sistema immunitario di chi fa uso di canapa: un’ulteriore conferma di queste proprietà permetterebbe una migliore protezione dell’organismo di quegli atleti che svolgono attività sportive all’aperto e che sono più facilmente soggetti a febbre, influenza e raffreddori.
Un altro effetto della cannabis light sembra legarsi alla riduzione dei livelli di ansia nel consumatore. In questo senso, una ridotta ansia da prestazione in vista delle competizioni non potrebbe che migliorare, in maniera del tutto naturale, la performance sportiva dell’atleta. Quest’azione calmante si lega alla proprietà naturale del CBD di migliorare la qualità del sonno di chi ne fa utilizzo, di stimolarne l’appetito e di rilassarne i muscoli, rendendo dunque migliori le condizioni fisiche generali dello sportivo.
* Ti ricordiamo che le informazioni riportate in questo articolo hanno un fine illustrativo, sono tratte da fonti esterne e non costituiscono in alcun modo un consiglio medico. Quindi prima di utilizzare prodotti a base di THC o CBD ti consigliamo di rivolgerti a un professionista.
Ti invitiamo a non consumare prodotti alla cannabis fuori dalla legalità: può essere molto pericoloso per la tua salute, provocare effetti collaterali non prevedibili e portarti seri problemi con la legge.