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Pro e contro degli alimenti alla cannabis
Mangiare marijuana non solo è possibile ma è anche un modo diverso per godere dei suoi effetti associando il suo gusto a quello di preparazioni dolci e salate. Spesso aggiungere una piccolissima quantità di cannabis a certi piatti consente di dargli una marcia in più, pensiamo ad esempio alla Space Cake, la torta preparata con la marijuana, molto celebre in Olanda e facilmente ordinabile in tutte le caffetterie di Amsterdam per una merenda o una colazione diversa dal solito.
Mangiare marijuana è anche più salutare che fumarla in quanto non avviene la combustione delle infiorescenze e i suoi effetti, sebbene compaiano dopo qualche tempo, permangono più a lungo nell’organismo.
Insomma la cannabis è una pianta che può essere impiegata in molteplici modi in cucina, l’importante è farlo con criterio e massima attenzione per evitare effetti sgradevoli che potrebbero causare disturbi fisici. Per questo motivo nel nostro articolo vi spieghiamo come utilizzarla nel modo migliore nelle ricette, senza correre rischi.
Nota bene: per l’assunzione di cannabis terapeutica ricordati di attenerti alle indicazioni del tuo medico curante!
Come assumere la cannabis

I modi di assumere la cannabis sono diversi ma quelli più comuni e diffusi sono fumare oppure mangiarla.
Per quanto riguarda il mangiare marijuana, si impiegano gli “edibili” (o edible), prodotti destinati proprio all’ingestione (torte, biscotti, caramelle, cioccolata, etc.). Gli effetti della cannabis edibile sono intensi e particolari rispetto a quelli che si hanno dall’assunzione tramite fumo o vaporizzazione.
La marijuana può essere impiegata anche sotto forma di infiorescenze in ricette dolci e salate, ad esempio per creare antipasti sfiziosi, primi, secondi piatti e dolci. In alcune ricette viene usato ad esempio l’olio alla cannabis, i semi e la farina alla cannabis per dare vita a pizze, piadine, insalate e sughi dal sapore unico e dagli effetti speciali.

Mangiare erba: pro e contro
Mangiare marijuana fa bene o male? Tutto dipende da come si preparano le ricette in quanto è fondamentale fare attenzione alla quantità di cannabis che s’impiega e tenere a mente che gli effetti non si manifestano in maniera immediata ma dopo diverso tempo. In certi casi ci vogliono anche quattro ore.
Vantaggi
Scendendo più nel dettaglio ecco i vantaggi del mangiare marijuana:
- quando si mangia marijuana le infiorescenze non subiscono combustione, quindi non viene prodotto fumo che, una volta inalato, raggiungerebbe bronchi e polmoni;
- mangiare marijuana genera effetti che sebbene si manifestino più lentamente, durano più a lungo. Essa infatti può restare in circolo anche per otto ore;
- gli effetti della cannabis ingerita sono più forti rispetto a quelli della cannabis fumata perché la sostanza passa attraverso l’apparato digerente, quindi attraversa stomaco e intestino. Ciò significa che l’organismo assorbe tutti i composti presenti in essa.
Svantaggi
Gli svantaggi nell’ingerire cannabis riguardano soprattutto gli errori che si possono commettere nella preparazione dei piatti e che possono causare effetti spiacevoli. Le situazioni più comuni sono:
- Dosaggio degli edibili sbagliato: poiché la cannabis ingerita ha effetti più forti e più duraturi nel tempo, è importante usarne una quantità inferiore rispetto a quella che si fumerebbe. In caso contrario si andrebbe incontro a un sovradosaggio che causerebbe uno sballo troppo eccessivo e spiacevoli effetti collaterali.
- Mangiare troppa cannabis: i meno esperti dopo aver mangiato una fetta di torta, dei biscotti o qualunque altro cibo a base di marijuana, vedendo di non avere alcun effetto immediato dopo l’assunzione, potrebbero essere tentati dal prendere altre porzioni. Bisogna invece avere pazienza e attendere che la cannabis entri in circolo per evitare di avere un eccesso di sostanze nell’organismo.
Mangiare marijuana cruda o cotta?
La marijuana può essere mangiata sia cruda che cotta. Fino ad ora abbiamo menzionato tutte preparazioni da fornelli o da forno, ma volendo può anche essere consumata in insalate, frullati e centrifugati in forma grezza.
La preferenza tra l’una o l’altra dipende se si ricercano gli effetti di rilassamento e alterazione dei sensi oppure no, in quanto quella cruda non ne provoca nessuno. Essa infatti contiene THCA, una sostanza che non è psicoattiva e il CBDA. Entrambe hanno conseguenze benefiche per l’organismo[i].
Il THCA può migliorare le funzionalità del sistema nervoso e alleviare eventuali infiammazioni. Il CBDA invece può avere notevoli effetti positivi sull’umore. Queste sostanze nella marijuana cotta si perdono.
Dal punto di vista nutrizionale la cannabis cruda contiene:
- Proteine
- Fibre
- Antiossidanti
- Vitamine
- Minerali
Bisogna però fare attenzione a scegliere varietà che non vengono coltivate con l’uso di pesticidi, in quanto qualche residuo potrebbe rimanere sui fiori e le foglie. Inoltre, non si sa bene il motivo, ma alcune persone riferiscono episodi di mal di stomaco dopo aver mangiato cannabis cruda.
Se vi state chiedendo se la marijuana cruda abbia effetti psicoattivi, la risposta è no. Deve essere considerata un semplice alimento da consumare così come viene raccolto.
Se invece avete voglia di provare cosa succede mangiando la cannabis cotta, dovete sottoporla al processo di decarbossilazione per attivare la trasformazione del THCA e del CBDA in THC e CBD e sfruttarne tutte le proprietà.
Come mangiare le infiorescenze di marijuana?

Le infiorescenze alla marijuana possono essere mangiate in molteplici modi. Le ricette in cui potete sbizzarrirvi sono innumerevoli ma è importante tener presente che quando la cannabis viene cotta va di solito unita a una parte grassa, come il burro o l’olio per esaltarne il sapore, e prima ancora va sottoposta a decarbossilazione.
Questo processo serve a produrre il THC e il CBD e avviene scaldando le infiorescenze di cannabis ad una temperatura di massimo 113° per un’ora. Basta quindi metterle in una pirofila, ben distanziate le une dalle altre, e infornare.
Una volta che la cannabis è pronta, è possibile preparare il cannabutter. Quest’ultimo si ottiene cuocendo per una ventina di minuti burro e marijuana allo scopo di amalgamarli per bene insieme. A questo punto si può usare il composto per realizzare torte, biscotti, brownies. Puoi anche prepararti una deliziosa tisana lasciando in infusione le infiorescenze per circa 5 minuti. In tal caso il quantitativo consigliato è di un cucchiaino e mezzo da caffè.

Assumere CBD dalle infiorescenze
Il cannabidiolo (CBD) non è una sostanza psicotica ma ha innumerevoli effetti salutari per l’organismo. In particolare si è rivelato un ottimo antiossidante, antinfiammatorio e analgesico. Non solo esso ha anche un effetto rilassante sui muscoli e riesce a ridurre i sintomi dell’ansia.
Il metodo migliore per assumerlo per via orale attraverso il cibo è quello di aggiungere l’olio al CBD nelle bevande che si consumano di solito, come il caffè, il tè, i succhi di frutta oppure può essere usato per condire zuppe.
Assumere il THC dalle infiorescenze
Il THC è una sostanza psicotropa, in grado di alterare lo stato emotivo del soggetto che lo ingerisce. Può infatti scatenare una condizione di eccessiva euforia o di ingiustificata tristezza ma anche causare reazioni violente e crisi d’ansia. Il suo impiego in percentuali che vanno dal 7 al 22% è accettato solo in ambito terapeutico, quindi nella cannabis farmaceutica che deve essere prescritta dal medico.
Per l’uso personale e casalingo è accettato solo l’impiego della cannabis sativa che può contenere una quantità di THC dello 0,6% massimo. Qualora si voglia comunque sfruttare le sue potenzialità prettamente rilassanti mangiandola, va essiccata e impiegata in preparazioni dolci e salate.
L’alterazione dello stato di coscienza nell’organismo si verifica nel momento in cui il THC si lega al recettore CB1. I recettori cannabinoidi fanno parte del sistema endocannabinoide, un sistema biologico che svolge svariate funzioni, tra le quali mantenere la corretta omeostasi del corpo, ossia un equilibrio di diversi elementi come temperatura corporea e PH.
Cosa succede se mangi troppa erba?

Eccedere nella quantità di marijuana assunta tramite preparazioni culinarie è molto semplice se non si sta attenti con il dosaggio o se si mangiano porzioni troppo abbondanti. In questo caso si corre il rischio di avere la mente annebbiata e per nulla lucida per un po’.
Sebbene si consigli in questi casi di bere o di mangiare qualcosa, gli effetti non svaniranno, bisognerà sopportare il disagio per almeno un paio d’ore, tempo necessario per tornare alla normalità. Se hai assunto cannabis per ingestione e senti degli effetti indesiderati, non esitare a contattare il tuo medico.
Cosa succede se il cane o il gatto mangiano marijuana accidentalmente?
Può capitare, se si lasciano i cibi a base di cannabis a portata di zampetta, che cani e gatti domestici la ingeriscano per errore. In questi casi, se la quantità è minima non si hanno effetti collaterali, viceversa invece si riscontrano episodi di vomito, diarrea, tremori e addirittura convulsioni. In rari casi può addirittura sopraggiungere la morte. Vi consigliamo quindi di stare molto attenti a dove riponete le vostre preparazioni a base di marijuana, è meglio tenerle dentro una credenza per evitare incidenti con i vostri pelosi.
* Ti ricordiamo che le informazioni riportate in questo articolo hanno un fine illustrativo, sono tratte da fonti esterne e non costituiscono in alcun modo un consiglio medico. Quindi prima di utilizzare prodotti a base di THC o CBD ti consigliamo di rivolgerti a un professionista.
Ti invitiamo a non consumare prodotti alla cannabis fuori dalla legalità: può essere molto pericoloso per la tua salute, provocare effetti collaterali non prevedibili e portarti seri problemi con la legge.
Fonti: