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Canna o spinello: le differenze
Per capire quali sono le differenze tra canne e spinelli, va fatta una distinzione iniziale: esistono i joints o canne e gli spliffs o spinelli. In America, ed anche in alcuni paesi europei, lo spliff è semplicemente uno spinello che contiene sia tabacco che marijuana. Quello che, invece, non contiene tabacco ma solo marijuana, è chiamato joint o canna. Nelle Indie occidentali, ossia dov’è stato coniato il termine, ed anche nella maggior parte dei paesi europei, il termine spinello è solo un sinonimo di canna, che sia mischiata con il tabacco o meno.
Cannabis light
Con cannabis light ci si riferisce ad un tipo di marijuana che contiene un basso livello di THC (Delta-9-tetraidrocannabinolo), che è il principio attivo responsabile dell’effetto stupefacente. Questo tipo di marijuana contiene, però, il CBD, un metabolita cannabidiolo che ha un effetto rilassante. Il CBD riduce due importanti forme di ansia, ovvero il disturbo ossessivo compulsivo e quello post traumatico. È molto efficace come antipsicotico e come rimedio contro ansia e stress e viene sempre più usato per combattere insonnia e depressione.
Ecco alcuni esempi di prodotti ottenuti da coltivazioni di cannabis light:
La cannabis light, dunque, mette al riparo da potenziali effetti psicotici e forme di dipendenza generate dal THC, proprio perché ne è quasi priva.
Vediamo invece quali sono i rischi in caso di consumo di marijuana contenente livelli maggiori di THC.
Cosa succede dopo aver fumato una canna?
Gli effetti del fumare una canna sono pressoché immediati, percepibili dopo un massimo di 30 minuti, e l’effetto dura circa 2-3 ore. Quando si fuma una canna, il THC si deposita negli organi contenenti grasso e proprio per questo restano le tracce anche dopo mesi di distanza dalla sua assunzione. Quando l’effetto svanisce, si viene assaliti da una fame improvvisa, soprattutto di cibi altamente calorici. Dato che il THC rimane per svariato tempo all’interno del corpo, i suoi effetti aumentano nel caso in cui si decida di continuare a fumare. Gli effetti della cannabis si dividono in effetti a breve e lungo termine ed effetti psicologici e fisici.
Tra gli effetti a breve termine ci sono l’aumento del battito cardiaco, una sensazione di sonnolenza e un lieve effetto sedativo. Gli occhi appaiono umidi e arrossati, la bocca diventa secca e si è assaliti da una gran fame, soprattutto quando gli effetti iniziano a svanire. Dal lato psicologico, ci può essere una diminuzione del funzionamento intellettivo, dato che il THC può distorcere la percezione della realtà, provocare risate anche ingiustificate e far diventare estremamente loquaci per varie ore. Seguiranno, poi, ore di sonnolenza e stanchezza, con conseguenze sulla capacità di pensare, muoversi e ricordare anche le cose più semplici.
Dosi molto abbondanti di hashish o marijuana possono provocare paranoie, allucinazioni ed episodi di attacchi di panico. Se il consumo di cannabis si mescola con altre sostanze come il tabacco o l’alcool, gli effetti possono aggravarsi e, soprattutto, creare una dipendenza maggiore, specialmente nel caso del tabacco, giacché le sostanze contenute in una sigaretta provocano una fortissima dipendenza.
Nel lungo periodo possono accentuarsi gli effetti immediati, provocare danni irreparabili ai neuroni e generare alterazioni permanenti nello stato d’animo, perdite di memoria o disturbi del sonno che impediscono di svolgere le attività personali e professionali in maniera normale.
Canna con erba illegale
La legge che regolamenta l’erba legale in Italia è il D. Lgs. 242 del 2016. La coltivazione di canapa è espressamente permessa in caso di contenuto di THC inferiore a 0,2%, ma in caso di contenuto tra 0,2 e 0,6%, l’agricoltore è comunque esonerato da ogni responsabilità.
Tutta l’erba contenente maggiori livelli di THC è da considerarsi “illegale” per la legge italiana, ad eccezione della cannabis terapeutica, che possiede una specifica regolamentazione.
È quindi sconsigliabile usare una marijuana con una percentuale elevata di THC, dato che, come sopracitato, questa sostanza ha delle conseguenze molto incisive sia sulla psiche che sul fisico, e se l’assunzione di hashish si protrae nel tempo, gli effetti aumentano e peggiorano.
Effetti della marijuana sul cervello
L’assunzione a lungo termine di marijuana, in cui i livelli di THC risultano elevati, può influenzare la struttura e la funzione di alcune aree cerebrali. Nel 2017, il rapporto annuale dell’Agenzia europea delle droghe ha pubblicato i dati relativi alle tossicodipendenze: dai dati è emerso che il 19% dei ragazzi italiani, dunque quasi 1 su 5, ha fatto uso di cannabis nel corso degli ultimi 12 mesi; una percentuale inferiore solo a quella della Francia, che ha registrato il 22,1% di consumo nello stesso intervallo di età.
Nei soggetti che ne abusano, il volume e la forma dell’ippocampo appaiono diversi rispetto alla popolazione generale, e tale scarto sembra ampliarsi di concerto alla durata del periodo di consumo della sostanza.
Secondo una ricerca condotta da un’università del Texas, le conseguenze sulle cellule cerebrali dipendono dall’età del primo utilizzo e dalla durata dell’uso. La ricerca mostra che fumare marijuana regolarmente può avere, a lungo termine, effetti sulla struttura del cervello e sul volume della materia grigia.
Uno studio più recente ha indagato sugli effetti dell’uso di alcool e cannabis sulle funzioni cognitive degli adolescenti. Sebbene molti studi abbiano evidenziato la correlazione esistente tra l’uso di cannabis e alcol e una maggiore compromissione dei processi cognitivi, questo studio ha sottolineato la relazione causale tra l’utilizzo di cannabis e i danni a carico di diverse funzioni cognitive. Oltremodo, secondo i ricercatori, gli effetti di questa sostanza sulle funzioni cognitive sono più pronunciati rispetto a quelli osservati per l’uso di alcol.
Marijuana: cosa non sottovalutare e quando rivolgersi al medico
Gli effetti della marijuana sono molteplici e non tutti passeggeri, come per esempio quelli sulle cellule cerebrali. L’assunzione prolungata di marijuana da parte di soggetti di età inferiore ai 18 provoca danni cognitivi permanenti alle funzioni intellettive, attentive e mnestiche. Inoltre, smettere di farne uso non sembra avere l’effetto di ripristinare le funzioni cognitive.
Nel caso in cui l’assunzione di marijuana sia grave al punto da essere considerata una dipendenza, si consiglia di rivolgersi al proprio medico e cercare insieme una soluzione, anche se questo dovesse significare andare in un centro di recupero.
* Ti ricordiamo che le informazioni riportate in questo articolo hanno un fine illustrativo, sono tratte da fonti esterne e non costituiscono in alcun modo un consiglio medico. Quindi prima di utilizzare prodotti a base di THC o CBD ti consigliamo di rivolgerti a un professionista.
Ti invitiamo a non consumare prodotti alla cannabis fuori dalla legalità: può essere molto pericoloso per la tua salute, provocare effetti collaterali non prevedibili e portarti seri problemi con la legge.