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Come seccare la marijuana al meglio
Dopo aver visto come organizzare la raccolta della cannabis per avere una marijuana di ottima qualità, non potevamo trascurare un aspetto altrettanto importante: l’essiccazione delle cime di canapa.
Seccare la marijuana correttamente è un passaggio cruciale, che richiede esperienza, conoscenza delle variabili da tenere sotto controllo, tempo e pazienza.
Sappi che, una volta raccolte le cime di canapa, dovrai prenderti cura di loro tutti i giorni, anche più volte al giorno. Una distrazione, una dimenticanza, ritardare un controllo di poche ore può significare avere a che fare con muffe, cime rovinate e mesi di lavoro gettati al vento.
Ecco come procedere per una buona essiccazione della cannabis.
1 – Organizza la stanza di essiccazione
Prepara la stanza di essiccazione in anticipo e cerca di prevedere ogni imprevisto, specialmente quando le piante sono tante. Organizza gli spazi nel modo corretto in modo da rendere fluido e veloce il lavoro di posizionamento delle piante nella stanza. Anche in questo caso, perdere molto tempo equivale ad una perdita di qualità: una volta che la pianta viene rimossa da terra o dal suo vaso comincia a deteriorarsi. Dunque è importante che cominci il prima possibile il corretto processo di essiccazione.
Bisogna ragionare nell’ottica in cui tutto è collegato: umidità, temperatura, spazio, aerazione.
Questi parametri sono essenziali per un buon processo di essiccazione. Tutti, nel caso di una errata gestione, possono influire in maniera molto negativa sul processo di essiccazione della cannabis, e di conseguenza sulla qualità della marijuana ottenuta.
Spazi
La gestione degli spazi è fondamentale. Pensare di ammassare le piante o i fiori di cannabis per farli entrare a tutti i costi nella stanza di essiccazione è un danno. Piuttosto è preferibile pensare di ritardare la raccolta di una parte delle piante piuttosto che ammassare tutto in un piccolo spazio e veder schizzare livelli di umidità e rendere ingestibile l’aereazione.
Umidità
L’umidità deve poter essere controllata, partendo da un 70% per i primi 2-3 giorni, scendendo ad un 60-65% per i giorni successivi fino a completa essiccazione.
Questo è uno dei valori più complicati da tenere a bada:
- umidità troppo alta comporta un reale rischio di muffe;
- umidità troppo bassa comporta un’essiccazione troppo veloce dei fiori.
Tuttavia è più semplice andare incontro ad un’umidità elevata. Le muffe sono la maggiore minaccia dell’essiccazione. I fiori di canapa devono essere controllati più volte al giorno e, qualora dovessero comparire segni di muffa, non bisogna perdere tempo per cercare di salvarli: bisogna eliminarli e provvedere ad abbassare i livelli di umidità. In condizioni climatiche favorevoli la muffa si propaga più velocemente di quanto si possa pensare.
Temperatura
La temperatura ideale per seccare la marijuana deve oscillare tra i 20 ed i 24 gradi. Da qui il consiglio frequente di utilizzare un luogo fresco (devi evitare sbalzi di temperatura importanti) e buio: i raggi del sole deteriorano la cannabis.
Areazione
La corretta aerazione della stanza deve essere una costante per permettere alle cime di cannabis la corretta essiccazione.
Le piante di cannabis devono poter “respirare”. Un errore comune è quello di sottovalutare questo aspetto. È consigliabile utilizzare ventilatori o un impianto di ricircolo dell’aria, purché ci sia aria in movimento nella stanza. Mai aria puntata direttamente sul materiale vegetale (si seccherebbe tutto nel giro di poche ore).
Anche in questo caso è tutto collegato al microclima che si cerca di ricreare all’interno della stanza di essiccazione:
- umidità elevata e insufficiente aerazione equivale a certezza assoluta di muffe;
- aerazione troppo elevata seccherebbe troppo velocemente le piante.
2 – Individua la fine dell’essiccazione
Saper individuare il momento corretto in cui terminare il processo di essiccazione della cannabis è fondamentale: fiori troppo secchi o troppo freschi non esprimeranno mai il massimo della qualità.
Quando le piante saranno essiccate potrai cominciare la fase della concia (come per un vino che viene lasciato invecchiare).
Ma qual è il momento giusto per capire se l’essiccazione è terminata?
Un trucco c’è e può aiutare, a grandi linee, ad individuare le giuste tempistiche: bisogna controllare costantemente i vostri fiori e, se si prova a spezzare un rametto, questo deve farlo in modo netto (vuol dire che non ci sono più molti liquidi all’interno di questo); non deve piegarsi che, al contrario, vorrebbe dire presenza eccessiva di liquidi nel materiale vegetale.
Poni molta attenzione al tuo raccolto, non tutte le cime saranno delle stesse dimensioni:
- cime di cannabis più grandi e compatte richiedono tempi più lunghi di essiccazione rispetto a cime più piccole;
- rami più grandi contengono più liquidi, anche questi essiccheranno più lentamente rispetto ai rami più piccoli.
Quanto dura il processo di essiccazione della cannabis?
Le dimensioni di rami e cime di cannabis, le condizioni della stanza (umidità, aerazione e temperatura) determineranno la durata della fase di essiccazione.
In linea generale,
per essiccare correttamente la cannabis sono necessari dai 7 ai 14 gg.
Ricordati che non tutte le cime e i rami raggiungeranno il corretto grado di essiccazione nello stesso momento! Quindi in questo lasso di tempo ci saranno parti vegetali più piccole che essiccheranno prima, altre, di dimensioni maggiori, che richiederanno più tempo.
Man mano che il tuo raccolto sarà pronto, dovrai dedicarti alla fase di concia.
3 – Inizia la fase di concia
La fase di concia della cannabis potremmo paragonarla alla fase di stagionatura del legno, o di invecchiamento del vino.
La concia permette alla pianta di cannabis di esprimere tutte le sue qualità organolettiche: profumi, sapori e consistenze.
Anche questa fase richiederà la tua massima presenza almeno una volta al giorno, pena il rischio di vedere il tuo raccolto completamente rovinato.
La concia avviene per mezzo di giare in vetro (puoi usare i classici barattoli per la marmellata):
- riempi i barattoli per ¾ con le cime essiccate di cannabis, senza ammassarle troppo;
- riponi i contenitori chiusi in luogo fresco, asciutto e buio;
- ispeziona le cime una volta al giorno: apri il barattolo, consenti il ricambio d’aria e controlla che non ci siano cime infette o ammuffite (in tal caso devi eliminarle immediatamente per evitare che contaminino le altre).
La fase di concia della marijuana dura circa un paio di settimane, a quel punto l’erba è pronta.
Nel nostro caso, le cime sono pronte per essere confezionate in contenitori adatti a preservare tutte le qualità di una marijuana di qualità superiore.
Quanto incide l’essiccazione sulla qualità dell’erba?
Raccolta, essiccazione e concia sono fasi cruciali che incidono sulla qualità della marijuana finale. In particolare, questi processi permettono la massima espressione e preservazione delle proprietà organolettiche dell’erba: terpeni e cannabinoidi incidono sulla profumazione e sugli effetti della cannabis.
Segui con cura ogni fase, oppure serviti da produttori seri che abbiano a cuore la qualità prima ancora della quantità.
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La gestione artigianale dell’essiccazione e della concia ci permette di confezionare solo erba di qualità superiore.
* Ti ricordiamo che le informazioni riportate in questo articolo hanno un fine illustrativo, sono tratte da fonti esterne e non costituiscono in alcun modo un consiglio medico. Quindi prima di utilizzare prodotti a base di THC o CBD ti consigliamo di rivolgerti a un professionista.
Ti invitiamo a non consumare prodotti alla cannabis fuori dalla legalità: può essere molto pericoloso per la tua salute, provocare effetti collaterali non prevedibili e portarti seri problemi con la legge.