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La cannabis light
Di marijuana si sente parlare da sempre, il suo uso risale da un lontano passato ad oggi, ma è solo da poco tempo che questo prodotto derivato dalla canapa viene distinto tra cannabis legale e illegale.
Ciò è dovuto ai molteplici effetti derivati dall’uso della marijuana, positivi e negativi, tanto da indurre i vari paesi del mondo a normare il suo uso e consumo per tutelare la salute dei propri cittadini. Quella a cui di solito ci riferiamo quando parliamo di canapa legale è la cannabis light.
Essa deriva dalla Cannabis Sativa L., una specie botanica che può avere molteplici usi nel settore industriale, edile, tessile e anche nella produzione di un’ottima varietà di carta. Inoltre ha trovato spazio in ambito ricreativo e in quello medico, nella varietà terapeutica, allo scopo di attenuare i sintomi e i disturbi delle patologie indicate nel decreto del Ministero della Salute. La scelta di impiegare prodotti derivati dalla pianta di marijuana per combattere stati d’ansia, inappetenza, spasmi e rigidità muscolare nella sclerosi multipla, è legato ai suoi componenti.
Marijuana, THC e CBD
La cannabis sativa infatti contiene centinaia di sostanze ma quelle più importanti e che possono apportare effetti benefici all’organismo sono 60 e appartengono alla famiglia dei cannabinoidi. Tra questi principi attivi i più importanti sono il THC (il tetraidrocannabinolo) e il CBD (il cannabidiolo).
È dalla percentuale dell’uno e dell’altro presente nei prodotti a base di canapa che dipende la distinzione tra quella legale e illegale. Nella cannabis legale, infatti, il contenuto di THC deve essere presente in una percentuale massima pari allo 0,6%. In questo modo non ha effetti psicotropi, dunque non va ad influenzare il sistema nervoso centrale e non è pericoloso per la salute.
Da quanto detto viene da sé che in quella illegale, il contenuto di THC è elevato, anzi, non è proprio sottoposto ad alcun tipo di controllo. Non si conosce neanche la filiera produttiva della pianta e il modo in cui viene trattata, prima di arrivare al cliente, è altrettanto sconosciuto e potrebbe avvenire attraverso l’impiego di sostanze dannose per il corpo umano. In questo caso gli effetti marijuana hanno carattere stupefacente e il suo uso è perseguibile dalla legge italiana e non solo.
Effetti frequenti derivati dall’uso della marijuana
Gli effetti della marijuana dipendono, come abbiamo accennato in precedenza, dalla quantità di THC presente in essa. Nella cannabis light, essendo molto bassa, non si registrano conseguenze a livello del sistema nervoso centrale. Ha infatti soprattutto un potere rilassante e calmante.
Diversa è la situazione quando si assume marijuana illegale. Tale prodotto causa un’alterazione del sistema cognitivo, scatena uno stato di eccessiva euforia, comporta problemi di memoria, reazioni violente e addirittura allucinazioni.
Effetti del THC
Il THC è un principio attivo psicotropo, ovvero è una sostanza stupefacente che va ad agire sulla parte del cervello dedicata al piacere. Ciò significa che influenza la produzione di dopamina, il neurotrasmettitore deputato a regolare il ritmo sonno-veglia, la memoria, l’umore, il comportamento e l’attenzione. Di conseguenza la sua assunzione suscita una sensazione di rilassamento generale ed eccitazione.
Tuttavia se presente in dosi eccessive, scatena effetti negativi, come allucinazioni, estraniamento dalla realtà, paranoie e addirittura può accentuare ansia e depressione nelle persone che già ne soffrono. Non solo, una percentuale troppo elevata di THC influenza la percezione dello spazio e del tempo.
Effetti del CBD
Il CBD non è una sostanza stupefacente e ha il pregio di ridurre e tenere sotto controllo gli effetti del THC. Nonostante questo apporta all’organismo svariati benefici, in particolare riduce nausea e vomito, attenua l’emicrania, combatte l’ansia e la depressione.
È poi efficace come antinfiammatorio e in certi casi viene impiegato nel trattamento del dolore dei malati di cancro. Si stanno anche conducendo studi per verificare la sua utilità in alcune forme di epilessia infantile.
Il CBD si rivela infine un alleato per contrastare l’insonnia e ritrovare un buon riposo notturno, fondamentale per vivere bene e recuperare le energie spese durante le attività quotidiane. Il Cannabidiolo, va aggiunto, può ridurre i dolori mestruali e quelli derivanti dall’artrite reumatoide. A differenza del THC non genera dipendenza nei soggetti che ne fanno uso, anche se l’assunzione avviene per un periodo prolungato.
Effetti di altri Cannabinoidi
Oltre al THC e al CBD ci sono altri cannabinoidi presenti nella canapa che una volta entrati nel nostro organismo possono causare diversi effetti. Vediamo quali sono:
- THCA (Acido Tetraidrocannabinolico): si trova soprattutto nella pianta di cannabis viva, in quanto nel momento in cui viene lavorata, inizia a convertirsi in THC. In ogni caso ha un’efficace azione neuro protettiva, ossia protegge le cellule del cervello dalla degenerazione.
- THCV (Tetraidrocannabivarina): è simile al THC ma non ha effetti psicotropi. Esso può contribuire a ridurre la sensibilità al glucosio e l’appetito. Gli studi su tali benefici tuttavia sono ancora in corso ma molto promettenti, soprattutto se si pensa all’impiego che se ne potrebbe fare nei trattamenti dell’obesità.
- CBG (Cannabigerolo): anche questo cannabinoide non è psicoattivo ma apporta comunque benefici all’organismo. In particolare sembra che il Cannabigerolo abbia effetti positivi sull’umore.
- CBN (Cannabinolo): il cannabinolo ha ottime proprietà rilassanti, potrebbe quindi essere impiegato per contrastare l’insonnia.
- CBDA (Acido Cannabidiolico): è un precursore del CBD, presente soprattutto nella cannabis viva, non sottoposta a lavorazioni. Esso ha proprietà antinfiammatorie.
Effetti degli altri componenti della cannabis: terpeni e flavonoidi
Oltre ai cannabinoidi esistono altre sostanze presenti nella cannabis da tenere in considerazione. Ci riferiamo nello specifico ai terpeni e ai flavonoidi.
I terpeni sono oli prodotti dalla pianta stessa, dai quali dipende l’aroma caratteristico della marijuana sia a livello di olfatto che di gusto. Essi non sono tutti uguali, ma si distinguono in base al tipo di effetto che hanno. Tra i principali terpeni presenti nella cannabis ricordiamo:
- il limonene: favorisce la concentrazione e aiuta a contrastare ansia e depressione;
- il mircene: pare abbia effetti benefici sull’insonnia.
Anche i flavonoidi influenzano il sapore e il profumo delle varietà di cannabis, come anche il loro colore. Tra i benefici che apportano all’organismo c’è sicuramente l’ottimo effetto antinfiammatorio e antiossidante. Tra di essi abbiamo:
- la quercetina: essa agisce contro l’invecchiamento cellulare;
- la canflavina: presente solo nella pianta di cannabis, ha un’elevata proprietà antinfiammatoria, addirittura superiore di 30 volte quella di una comune aspirina. Tale caratteristica potrebbe renderla un’alternativa valida ai farmaci classici.
Come vedi dunque gli effetti marijuana sull’organismo sono innumerevoli, positivi e negativi. Per questo è sempre opportuno rivolgersi ad un medico prima di assumere prodotti derivati, proprio come per i prodotti di fitoterapia, a base di estratti naturali vegetali.
* Ti ricordiamo che le informazioni riportate in questo articolo hanno un fine illustrativo, sono tratte da fonti esterne e non costituiscono in alcun modo un consiglio medico. Quindi prima di utilizzare prodotti a base di cannabis ti consigliamo di rivolgerti ad un professionista.
Ti invitiamo a non consumare prodotti alla cannabis fuori dalla legalità: può essere molto pericoloso per la tua salute, provocare effetti collaterali non prevedibili e portarti seri problemi con la legge.